Negli Stati Uniti si contano 8 milioni di poveri da maggio a causa del coronavirus e della fine degli stimoli all’economia da parte del Congresso.
WASHINGTON – Situazione molto critica negli Stati Uniti a causa del coronavirus. Oltre alla questione sanitaria (i contagi totali sono ormai 8 milioni, con oltre 200 mila morti), c’è quella economica e occupazionale.
Stati Uniti, povertà in aumento
Secondo quanto riporta il New York Times, che cita uno studio della Columbia University, negli Stati Uniti 8 milioni di persone sono scivolate in povertà da maggio con la fine degli stimoli all’economia varati dal Congresso. Al Congresso democratici e i repubblicani cercano un nuovo accordo per lo stanziamento di nuovi aiuti. Un’intesa al momento appare lontana anche se il segretario, Steven Mnuchin, e la Speaker della camera, Nancy Pelosi, continuano a trattare.
Le richieste di sussidi
Intanto, le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono aumentate di 1,43 milioni di unità rispetto a previsioni inferiori, di 1,4 milioni. Le domande di sussidi sono tornate ad aumentare da due settimane e sono superiori al milione ormai da 19 settimane.
Crollo del Pil
L’economia americana nel secondo trimestre ha sofferto una contrazione record del 32,9% su base annuale, paralizzata dallo shock della pandemia da coronavirus e dei lockdown delle attività per cercare di arrestarla. La caduta è stata tuttavia di gran lunga la più pronunciata di sempre dalla Seconda Guerra Mondiale, da quando esistono moderne statistiche trimestrali sul Pil. Le precedenti contrazioni più gravi risalgono al 1958, con il 10%; al 1980, con l’8%; e alla grande crisi finanziaria di dodici anni or sono, con l’8,4% del quarto trimestre del 2008.